Questa intervista ha una maestà imperiosa. Dolcissima e tremenda. Di solito in qualsiasi lavoro giornalistico resta l’impronta, la mediazione più o meno letteraria e narcisistica di chi firma il colloquio. Mi è capitato di rileggerla per caso, ma il caso non esiste, è un altro nome della grazia, e giuro non è uscita da me,…
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Parlare al sangue che bolle. Un don Giussani maestoso e tremendo
