Annunziata coraggiosa squarcia il silenzio della sinistra su Colonia

Il blog di Lucia Annunziata del 6 gennaio su questo giornale ha finalmente squarciato il muro del silenzio, tanto assordante quanto incapace di autocritica, di una certa sinistra e di un femminismo capace di riempie le pagine con fiumi di inchiostro contro la mercificazione televisiva della donna, ma drammaticamente silente nel condannare senza se e senza ma un attacco così potente alla libertà a alla dignità delle donne come quello di Colonia.

Un merito che voglio riconoscerle perché senza remore ha avuto il coraggio di porre delle serie riflessioni e delle domande sulla gestione dell'immigrazione, sull'accoglienza e l'integrazione, sul rapporto dell'Islam con le donne centrando il problema nella sua totalità: cosa sta portando l'immigrazione nei nostri paesi? Una domanda che nessuno di noi può esimersi dal porsi alla luce del disagio e delle minacce alla nostra incolumità fisica che si avvertono per le strade, sui bus o nelle metropolitane, in centro come in periferia.

Molti esponenti politici ed intellettuali fino ad ora hanno minimizzato, fatto finta di niente e girato la faccia dall'altra parte, ma dobbiamo fare i conti con la realtà. Non si può restare sempre indifferenti: chi proviene da quei paesi si porta dietro almeno in forma latente quell'idea di donna, una donna priva di ogni libertà, ritenuta inferiore e da mortificare nella mente e nel corpo.

Un vero dibattito sul tema però non si è mai potuto svolgere, perché esprimere certe opinioni genera solamente alzate di scudi e il conseguimento della patente di razzista, così come è accaduto alle tesi della Lega e di Noi con Salvini che da tempo sostengono la pericolosità di un processo di islamizzazione dell'Occidente preordinato, come le violenze di Colonia, di fronte al quale le risposte date dal nostro governo sono insufficienti se non dannose.
Ora la speranza è che dopo gli ignobili fatti di Colonia si abbia il coraggio di aprire gli occhi, ammettendo che l'ideologia di chi ritiene che il multiculturalismo possa diventare una forma facile e innocua di convivenza ha fallito, così come quella di chi pensa che l'uguaglianza si possa realizzare cancellando le differenze, le proprie radici culturali, i propri valori. Le politiche "aperturiste" della sinistra italiana ed europea, dell'accoglienza a tutti i costi, guidate dall'idea che tutto potesse risolversi con un progressivo assorbimento delle centinaia di migliaia di immigrati giunti nel nostro continente, quali risultati hanno prodotto?
L'integrazione è un processo che ha alla base il rispetto per il paese ospitante, per la sua cultura e le sue tradizioni, ma soprattutto uno sforzo lungo e quotidiano per rispettare le leggi, gli usi ed i costumi. Lucia Annunziata, nell'articolo citato, propone di introdurre percorsi di accoglienza diversificati per famiglie, bambini e donne da una parte e uomini soli dall'altra. Questa può essere una soluzione per il futuro, ma adesso è tardi per fermarsi a questo. Il fenomeno migratorio non è aggiustabile con politiche di assorbimento, quello che serve sono: espulsioni più semplici, controlli serrati e prolungati su chi è arrivato, campi profughi nei paesi di partenza e riconoscimenti in loco. Ora è il tempo di lasciare da parte le spinte ideologiche e buoniste in favore di un po' di buono e sano realismo.

Noi non vogliamo svendere ciò che siamo per paura di non poter girare più in sicurezza per le nostre città.
Per questo, raccogliendo l'appello che Maria Latella ha lanciato dalle pagine de Il Messaggero, saremo anche noi il 4 febbraio a Colonia con una delegazione della Lega Nord e di Noi con Salvini. Lo faremo non solo per testimoniare la nostra solidarietà e vicinanza alle vittime ma soprattutto per ribadire che in Italia e in Europa non c'è posto per chi non rispetta le nostre leggi, la nostra cultura, i nostri valori, la nostra libertà e soprattutto la dignità delle donne.

Articolo pubblicato su huffingtonpost.it

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