Attentati di Parigi. In prima fila contro la paura

Le domande degli amici più giovani su come resistere alla furia assassina o di come reagire o se sia giusto rispondere con le armi alle armi mi hanno fatto superare la rabbia e fatto riflettere.
Di fronte alla violenza e all'inconsistenza delle cose è facile cedere all'istintività e alla irrazionalità del terrore.
È anche evidente a ciascuno di noi che lo sgomento e il dolore o la paura non possono essere arginati ne' risolti dall'indifferenza, che tende a ridurre queste cose all'emozione di un film, né dalla vendetta, che può solo trasformarli nel sapore amarissimo di una vittoria provvisoria ed inutile.
Occorre di fronte ai fatti tragici che accadono non cedere all'istintività nè rimanere chiusi in un parere solitario e superficiale.
Di fronte alla tentazione del vuoto, dello sgomento, noi tutti abbiamo bisogno di riprendere in mano l'esperienza delle radici della nostra storia e della nostra tradizione, per verificare se questa, oggi, è vera e ci fa scoprire ancora un motivo valido per vivere e affrontare la realtà senza paura.
E così, con l'aiuto di una compagnia (senza siamo in balia del bombardamento mediatico) si può vivere, si può costruire un mondo più umano e stare di fronte a tutta la realtà.
Per questo è il tempo di avere il coraggio di amare, di riamare la nostra tradizione non riducendo nulla per un falso rispetto degli altri (vedi questione crocifisso).
Chiamiamo le cose con il proprio nome e ritorniamo ad essere quello che siamo sempre stati: un grande popolo capace di ripartire e di sconfiggere le follie più assurde!
Mi ricordo gli anni di piombo, la paura che avevamo ad uscire e ad andare in università o allo stadio ma poi rimboccandoci le maniche il terrorismo è stato sconfitto!
Rimettiamoci insieme, amiamo quello che siamo, riprendiamoci la vita, i giovani riprendano a studiare, gli uomini e le donne addetti alla sicurezza continiuno a fare scrupolosamente il loro dovere, noi tutti facciamo quello che possiamo fare con meno indifferenza e più condivisione.
Così non cederemo al nulla, a quella "ottusa e squallida rassegnazione" a cui questi folli vogliono ridurre la nostra vita.
Per tutto questo se puoi il 28 novembre 2015 VIENI IN PRIMA FILA CON NOI ALLA COLLETTA ALIMENTARE a raccogliere cibo per chi è più povero.
Antonio Romano - Ingegnere, educatore (Fondazione R. Guardini)

Nessun commento ancora

Lascia un commento