Chiusa la consultazione, non bastano le parole!

Il 15 novembre è arrivato, si è conclusa la consultazione pubblica su ‘La Buona Scuola’, proposta dal Governo. Di certo il progetto di riforma un obiettivo l’ha centrato: quello di far discutere i cittadini, le organizzazioni sociali, l’Europa, l’economia, i docenti, i dirigenti, gli studenti, le famiglie, l’amministrazione. Non è poco con i tempi che corrono.
Crediamo che il Governo Renzi sia consapevole che si è preso non una ma la chance: mettere mano al sistema scolastico nei suoi aspetti nevralgici: professione docente ferma ai secoli passati, autonomia scolastica predicata ma mai praticata, dirigenza scolastica tappabuchi, inutile complicazione invece della semplificazione.
Con scuole fatiscenti, didattica obsoleta e che non coinvolge l’interesse dei giovani, docenti maltrattati e mal pagati, servizi amministrativi inefficienti… non si squalifica tanto chi ci lavora e fa quel che può, ma lo Stato.
Non bastano le affermazioni sulle intenzioni di modernizzare senza spiegare come, cosa e perché. Non placa chi pensa che le scelte di oggi pesano sul futuro di tutti, di chi oggi ancora non c’è, ma verso il quale siamo responsabili: le future generazioni, ma anche la nostra vecchiaia.
Il sito del Miur sul quale si è svolta la consultazione ha raccolto un numero considerevole di commenti, proposte, documenti che richiede molta attenzione e la capacità di essere letti, interpretati, analizzati con coscienza, cultura, onestà e responsabilità. E’ il lavoro da fare nelle prossime settimane.

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