Educazione, istruzione, anche controcorrente!

Lo sviluppo economico (di cui c'è urgenza) e quello politico (di cui c'è urgenza) può aversi solo se c'è una ripresa dell'azione educativa. Da troppi anni, dai nuovi pulpiti che sono le cattedre e i media si vanno diffondendo una cultura che invece che educare le persone, e specie i giovani, le rende più paurose, incerte e inerti.
Avendo predicato che non v'è nulla di certo, di vero e di più importante di altro, si è finito per avere un uomo che cammina come su delle sabbie mobili. Ne vengono maggior rabbia, e sterilità.
Mentre il paese ha bisogno di senso di positività del vivere, di impegno per lo sviluppo e di condivisione.
Per questo noi mentre continuiamo il nostro lavoro per l'educazione e istruzione dei giovani, chiediamo decisamente al Governo e agli organi competenti di non far prevalere nel progetto della "buona scuola" quella miope e preconcetta ideologia statalista che calpesta un diritto umano fondamentale, quello della libertà di scelta educativa; crea un enorme danno all'erario dello Stato e, di conseguenza, a tutti quelli che con le loro tasse concorrono a finanziarlo, discrimina i cittadini della stessa nazione che si avvalgono della scuola statale o paritaria.
Chiunque crede nell'istruzione e nell'educazione non può non sentirsi coinvolto e chiamato a dare un suo personale contributo perché le istituzioni e le autorità che le rappresentano trovino una soluzione rispettosa del diritto e dei diritti e utile al bene comune.
Antonio Romano, Fondazione R.Guardini

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