Una poesia sui fatti da Parigi

Questa poesia la dedico a tutti quelli che sono rimasti senza amici, senza parenti, in tutti gli attentati.
Mi sono ispirata a quel marito che rimase senza moglie nell'attentato a Parigi.

 

"Ci fu un'esplosione, io ero lì ad aspettarti, 
ma tu non ti sei fatta viva. Sono uscito fuori, per cercarti. 
Ma non ho trovato altro che sangue. 
Passavano le ore, Tu non c'eri.
Chiesi aiuto, nessuno rispondeva.
Quando poi, dopo giorni, mi hanno dato notizie, 
non c'eri più. E c'era lui che nella culla mi guardava, 
io non ebbi il coraggio. Vivi in pace amore mio"

 

Ecco secondo me queste sono state le parole o i pensieri di quel grandissimo uomo ed è proprio per lui che ho scritto questa poesia e che ho fatto una riflessione: come può un uomo (perché è così che si fa chiamare, "uomo") uccidere così tanta gente innocente?! E' ora di dire basta: basta parlare alla TV mentre ancora tanta gente viene uccisa, basta di rimanere fermi. E' ora di fare qualcosa.
Camilla de Vincenzo (Secondaria di I grado - Classe II A)

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